Sediamoci e scriviamone.

Un tavolo virtuale, con tutto quello che sta sui tavoli molto frequentati. Bottiglie, bicchieri, moka, tazzine, biscotti, appetizer. Dipende dall’ora e dall’umanità che si avvicenda. Di sicuro, sempre, ci sono libri, giornali, fogli, penne, matite e computer. Sediamoci e parliamone, si dice nei momenti seri. Ebbene, sulla serietà non garantisco, ma… intanto, che vi offro?

 

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Il cibo

Ne scrivo e lo studio da svariati decenni e sono sicura solo di una cosa: se si parla di cibo, allora si parla anche d’altro. Per esempio, l’Universo.

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Le parole

Le parole sono attrezzi precisi, delicati e qualche volta ribelli. Il loro mondo è governato da regole perfette, che non credo smetterò mai di studiare. Confesso: amo la grammatica, per quel che è e per quel che rappresenta.

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Niente di difficile

O meglio: niente è così difficile da non poter essere spiegato in maniera semplice. Questo faccio, più o meno, di mestiere. Si chiama divulgazione. Ci provo con i miei allievi e con i miei lettori.

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Quel che imparo quando insegno

L’insegnamento è creazione collettiva di sapere, e sono grata ai miei allievi, che costantemente sparigliano le carte che metto in ordine per preparare le lezioni. Quando una lezione mi viene meglio di altre la racconto qui.