Tutta colpa del biologico! ma che, davéro?

A meno di due mesi dalle strabilianti dichiarazioni dell’A.D di Syngenta che ha addossato all’agricoltura biologica niente poco di meno che la responsabilità per la fame in Africa, pochi giorni fa il Corriere della Sera online ha ospitato i pensieri di Federico Rampini, secondo il quale il biologico sarebbe responsabile pure della crisi che sta devastando lo Sri Lanka.

Non avendo la potenza di fuoco di Syngenta né la reputazione di Rampini (tradotto: non avendo titolo per emettere comunicati stampa, e dato che nessun quotidiano si sogna di affidarmi una colonna sui temi che studio), ne scrivo qui, sul mio blog per il quale nessuno mi paga. Lo faccio per amore di informazione, e cercando di non pensare al compenso che il Corriere ha molto probabilmente corrisposto a Rampini per un pezzo tanto livido quanto vago e privo di dati verificati, il cui tono sprezzante pur nell’approssimazione, avrebbe fruttato, ad uno qualsiasi dei miei allievi dei corsi di “scrittura gastronomica”, un pacato consiglio: calmati, documentati e riscrivilo: facciamo giornalismo, non cori ultras.

Che succede in Sri Lanka?

Ma veniamo al nostro povero Sri Lanka, il cui presidente ha abbandonato il paese in conseguenza delle violente manifestazioni di popolo dirette contro di lui e contro il primo ministro (suo fratello, scappato con lui). Pare stia a Singapore, e prima di andarsene non ha dato le dimissioni in modo da mantenere l’immunità penale connessa al suo ruolo.

Lo Sri Lanka è un’isola a sud dell’India, e ha 22 milioni abitanti. Dal 1948 è uno Stato indipendente, da sempre tormentato dalla guerra civile tra la minoranza tamil e i cingalesi. Guerra chiusa nel sangue nel 2009 con la vittoria dei cingalesi.

Perché è in crisi? Qualche elemento aiuta a farci un’idea.

  • La principale voce economica del paese, sostanzialmente l’unica fonte di reddito, è il turismo, ed è rimasto al palo per gli scorsi due anni.
  • L’inflazione che sta un po’ colpendo tutto il mondo, ha raggiunto percentuali da brivido, intorno al 50%.
  • Nel 2019 c’era stato un taglio di tasse che costa al governo circa 2 miliardi all’anno, e quindi ancora meno soldi in cassa.
  • Da quando è finita la guerra, lo Sri Lanka non esporta nulla, è completamente dipendente dall’estero, per decisione dei due fratelli oggi scappati. Questo ha esaurito le riserve di denaro del paese.
  • Infatti ora ha un debito di circa 52 miliardi con l’estero, in particolare con la Cina, e quindi a maggio ha dichiarato la bancarotta.
  • Nel 2021 il governo ha bloccato l’import dei fertilizzanti, invitando a procedere con l’agricoltura biologica, senza che ci fosse un qualunque piano o un lavoro di formazione in merito. Sicché è fallita anche l’agricoltura. Ma l’India sta intervenendo in aiuto, sia con circa 5 miliardi di dollari sia con lo sblocco di forniture di fertilizzanti

Le manifestazioni di queste settimane hanno per protagonisti giovani arrabbiati, ma non divisi dal punto di vista etnico. Il livello di violenza è altissimo, e le proteste, iniziate nelle campagne, sono arrivate nelle città ed in particolare nella capitale.

Sporchi segreti e semplici spiegazioni

Sicché, dopo decenni di lotte intestine, dopo un altro decennio di pessimo governo, un paese già povero di suo, conteso tra India e Cina e privato di qualsiasi attività produttiva, va a gambe all’aria e la colpa di chi è? Dell’agricoltura biologica. Anzi, per dirla con le parole di Rampini, degli “ambientalisti radical chic dei paesi occidentali” che avrebbero mal consigliato quelle mammole dei fratelli Rajapaksa. Questo sarebbe il “piccolo sporco segreto all’origine della crisi alimentare che affama la popolazione”.

Dovremmo essere abituati: quando qualcuno – una persona qualsiasi, che non ha alcun titolo per custodire segreti – sa un segreto che tutti gli altri ignorano ma che lui/lei, benedetto/a da una Pentecoste rivelatrice, può finalmente svelare («noncielodicono!!!»), solitamente è una corbelleria. Ma se la “rivelazione” consente di fare il periodico articoletto contro l’agricoltura sostenibile e contro quei fetenti degli ambientalisti allora i giornali italiani spalancano porte, rotative e portafoglio.

Thilak Kariyawasam, presidente del movimento per l’agricoltura biologica dello Sri Lanka (LOAM – Lanca Organic Agriculture Movement) intervistato da Gábor Figezcky, esperto di politiche globali per IFOAM (Federazione Internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica), racconta che il primo progetto di virare al biologico tutta l’agricoltura del paese è del 2015 e si deve all’allora presidente Maithripala Sirisena (già Ministro dell’Agricoltura nel 2005) che aveva constatato come i fertilizzanti chimici avessero contaminato i pozzi e i corsi d’acqua delle aree rurali, dove i casi di malattie renali erano cresciuti in modo sproporzionato.

Tuttavia i progetti non vennero realizzati e nel 2019 venne eletto l’attuale fuggitivo presidente che l’anno scorso, per cercare di tamponare la devastante crisi finanziaria del paese tagliando le spese, blocca le importazioni di agrochimici, per risparmiare fra i 3 e i 400 milioni di dollari. Motivò questa scelta sia con la necessità di risparmiare, sia dicendo che gli agrochimici non avevano significativamente incrementato la produzione agricola, mentre avevano danneggiato la fertilità dei suoli, le rese e la biodiversità.

Ammette Figezcky: «Anche se il movimento per il biologico cercava sostegno da molto tempo, è stato anche colto alla sprovvista da questo annuncio improvviso. È chiaro che è necessario un piano più strategico per garantire che gli agricoltori dello Sri Lanka possano svezzare le loro terre dagli input chimici e iniziare a coltivare cibo in modo più sostenibile».

In ogni caso, lo ripetiamo caso mai fosse sfuggito ai peggiori sordi che non vogliono sentire, stiamo parlando di una decisione che risale al 2021, ovvero l’anno scorso. Se anche le rese del biologico fossero drammaticamente più basse del convenzionale – e così non è, basta leggersi le pubblicazioni scientifiche e chiedersi come mai l’Unione Europea vuole invece incrementare le superfici coltivate a biologico (vogliono affamarci tutti e noncielodicono?) – davvero qualcuno può pensare che in un anno si porta un paese alla fame senza che ci si debba scomodare a cercare le cause altrove?

Nessuna novità

Le campagne anti-biologico non sono una novità nemmeno nello Sri Lanka, e infatti Figezcky continua: «Dopo l’annuncio dello Sri Lanka 100% biologico lo scorso anno, abbiamo assistito a molti sforzi per mobilitare la comunità agricola e le parti interessate contro questa decisione. Non è stata una sorpresa per noi. Non è la prima volta che vediamo titoli fuorvianti sul biologico. Sono state fatte molte pressioni sul governo per invertire la decisione e sono state apportate modifiche; ad esempio, il divieto di importazione dei fertilizzanti chimici è stato revocato, ma non sono state reintrodotte le sovvenzioni per gli input chimici. Allo stesso tempo, sappiamo che quasi due terzi degli agricoltori sostengono la transizione al biologico e ritengono che il periodo di tempo per tale transizione debba essere realistico, quindi esteso. È stato scoraggiante vedere quanti sono saltati alla conclusione sbagliata senza esaminare ciò che è realmente accaduto negli ultimi anni. Sono stati tracciati falsi parallelismi tra la crisi alimentare e la decisione di passare al biologico. La crisi alimentare è stata alimentata da una crisi finanziaria e dalla dipendenza dall’importazione di input alimentari e chimici che sono diventati sempre più costosi».

Quale sarà la prossima mossa? All’origine di quali ulteriori disgrazie vedremo dipinto il biologico? La plastica in mare, l’irreperibilità degli idraulici, l’assassinio di JFK? Attendiamo, con pazienza.

 

 

 

Foto: Macaco dal berretto, tipico dello Sri Lanka – Photo Credit: Francesca Spanò

 

2 risposte a “Tutta colpa del biologico! ma che, davéro?”

  1. Dicono che c’è posto per tutti nel mondo. Così possiamo dire anche tollerando le affermazioni di Rampini ma questo non toglie il fatto che si cerchi di capire dove collocarne il comportamento. Potrebbe essere ignorante? (nn credo), pigro (basta un pezzo pronto?, Disinformatore? (nn lo so)…
    Ciò che è vero è che ne abbiamo le scatole piene degli apostoli di un sistema capitalista che assegna il prezzo a qualunque cosa, nonostante abbia mostrato tutti i suoi limiti. Grato a te Cinzia per la ricostruzione che crea consapevolezza.

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